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26-03-2023 Nota tecnica



Lo sviluppo delle famiglie e dei nuclei sta procedendo in modo ottimale. Solo gli alveari più compromessi dall’attacco di Varroa dell’autunno 2022 stentano a trovare il giusto abbrivio iniziale. In tali casi sconsigliamo di rinforzarli mediante “pareggiamenti” con alveari più forti ma di eliminare tutti i favi non presidiati (o solo parzialmente coperti dalle api), stringere il nido fra due diaframmi (possibilmente realizzati con materiale fortemente coibentante). Mettere uno dei favi tolti dal nido, oltre il diaframma dopo aver avuto cura di disopercolare le cellette contenenti le riserve di miele non utilizzate nel periodo invernale. Il caldo del nido stretto è un ottima cura!!! Solo quando inizieranno a “spingere” si allargherà il nido introducendo un favo, o riportando in esso il favo posto oltre il diaframma

I prunus selvatici hanno dato il via alla fioriture delle rosaceae e i ciliegi selvatici hanno risvegliato i boschi. Il movimento alle porticine è oltremodo intenso. Ottima l’importazione di polline sostenuta da una raccolta sul Lamium purpureum, sul Taraxacum officinale ma anche dai Salici che sono ancora in fiore.

Data l’ondata di Varroa con cui si è chiusa la stagione 2022 è consigliabile che per le famiglie più forti si preveda l’introduzione del favo trappola, ovvero di un favo da melario da porsi vicino all’area di covata. Sotto di esso sarà costruito dalle api un favo a celle maschili. Covata che sarà eliminata appena verrà opercolata. Con essa si elimina una buona parte della Varroa presente nell’alveare. L’attento esame di questa covata da inoltre indicazioni utili sugli interventi futuri.

Le perdite invernali lamentate però sono state in parte dovute al Nosema cerana che è divenuta una patologia endemica che abbassa le difese immunitarie degli alveari lasciandoli esposti ad altre agenti eziologici. E’ opportuno quindi prevedere di effettuare in questo periodo anche un trattamento con ApiHerb o con preparati galenici equivalenti.

Si consiglia di sostenere gli alveari con candito e si reputa ancora non opportuno passare allo sciroppo.

GP