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01-06-2023 Nota tecnica



Ormai siamo abituati ad andamenti stagionali poco produttivi. Dopo una buona spinta allo sviluppo degli alveari grazie al Lamium purpureo e ai Salici (e successivamente al Tarassaco), l’impressione è che le Rosacee arboree quest’anno siano state un po’ più parche di nettare. La fioritura della Robinia è poi stata, ancora una volta, fonte di delusione. Di questo pregiato nettare le nostre api ne hanno visto ben poco: un instabilità meteorologica ha reso difficile la raccolta e soprattutto anticipato la caduta dei fiori che sono precocemente è invecchiati. Nelle zone più alte la fioritura si è allungata per quasi tutto il maggio ma non sembrava attrarre le api.

La mancanza di raccolto per il succedersi di giornate di pioggia o nuvolose e soprattutto la mancanza di fioriture consistenti hanno portato, in alcuni casi, gli alveari alla fame o, quando andava bene, a consumare le scorte e svuotare i melari. Per i nuclei è stato giocoforza nutrirli. Per le famiglie si è in genere ricorso al candito perché viene consumato dalle api alla necessità e quindi non utilizzato per trasformarlo in miele.

La penuria di raccolto è un fenomeno di maggiore o minore intensità in relazione all’intensità delle postazioni apistiche e del tipo di vegetazione presente, dove ci sono molti incolti e bassa copertura arborea gli alveari riescono a trovare sufficiente sostentamento. In particolare il Rovo, dove già fiorito, sembra sostenere bene le famiglie.

Alla fioritura si stanno preparando sia il Tiglio che il Castagno, anzi qualcuno ha già pubblicato foto di amenti di Castagno fioriti, quindi in sorpasso sui Tigli che in genere fioriscono prima, ma potrebbe essere, probabilmente solo una particolarità. Con queste fioriture speriamo di recuperare un’annata per ora molto poco brillante.

Le famiglie, quest’anno, obbligate alla clausura dalla pioggia in un periodo di pieno sviluppo, sono state maggiormente stimolate alla sciamatura.

Personalmente ho notato anche una maggiore diffusione di virosi, inoltre la mancanza di raccolto sulla Robinia ha indirizzato maggiormente le api sulla flora presente nelle vigne che erano oggetto di diserbo. Alcuni alveari hanno risentito pesantemente di questi trattamenti.