MONITORAGGIO VESPA VELUTINA
A seguito del rinvenimento di un nido di Vespa velutina a Leggiuno in provincia di Varese, APAS e le altre associazioni regionali hanno dato avvio a un progetto di monitoraggio del territorio.
Verranno reclutati volontari che posizioneranno le trappole nei loro apiari e si impegneranno a controllarne il contenuto a scadenze prestabilite.
Per leggere il comunicato: https://apicoltori.so.it/index.php?id=111&tx_news_pi1%5Bnews%5D=171&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&cHash=a2166aafb1527b0c39eb1dcc9850758e)
PIANO DI MONITORAGGIO VESPA VELUTINA: AGGIORNAMENTO
Si è concluso il reclutamento dei volontari e possiamo dirci soddisfatte dei nostri associati che hanno risposto alla chiamata senza indugi:
- 83 apicoltori aderenti
- 132 postazioni monitorate
- 7 province coinvolte (SO, BS, LC, CO, MB, MI, BG)
Inizia ora la fase di distribuzione delle trappole che verranno rese operative entro la fine di febbraio.
Con le TapTrap verranno fornite tutte le istruzioni necessarie per la loro installazione: dove è meglio posizionarle, che tipo di esca usare, con che frequenza controllare il contenuto.
Il territorio risulta essere ben presidiato: velutina non ci avrai!
MAPPA DI DISTRIBUZIONE DEGLI APIARI MONITORATI

COME RICONOSCERE VESPA VELUTINA?
Nei pdf scaricabili qui sotto troverete importanti informazioni che possono aiutarvi a capire come riconoscere la velutina ed, eventualmente, come installare le trappole
AVVISO AI PRINCIPALI ENTI
L'impegno di associazioni apistiche e apicoltori è imprescindibile per la creazione di una rete di monitoraggio efficiente ed efficace, ma non basta. E' di fondamentale importanza che enti ed istituzioni siano consci dell'entità del problema e soprattutto siano disponibili e pronti a supportarci in caso di necessità. Manteniamo la speranza di occuparci sempre e solo di monitoraggi, ma nell'eventualità in cui si renda necessario un intervento sul campo, avremo bisogno della collaborazione di tutti. A tal proposito, abbiamo inviato una comunicazione a ATS, Comuni, Provincia, Regione, Vigili del fuoco, Protezione civile, parchi (Orobie, Stelvio e Pian di Spagna), Comunità Montane, invitandoli a partecipare al seminario che si terrà il 7 febbraio 2025.
Di seguito pubblichiamo il documento completo
FORMAZIONE DEGLI APICOLTORI E DEI TECNICI
Grande partecipazione al seminario del 7 febbraio “Vespa velutina e Vespa orientalis IN ITALIA: DIFFUSIONE, DANNI AGLI ALVEARI E TECNICHE DI DIFESA” durante il quale la Dott.ssa Laura Bortolotti del CREA di Bologna ha brillantemente illustrato la problematica e lo stato dell’arte. Sommando le connessioni da remoto e il numero degli interessati che hanno fisicamente raggiunto l’aula Bettini di Faedo, il seminario ha coinvolto circa 120 partecipanti tra apicoltori di tutta la Lombardia (ma non solo; erano infatti presenti telematicamente alcuni colleghi della Bregaglia e della Val Poschiavo), e rappresentanti di enti che hanno accolto il nostro invito (ATS, Comunità Montane e Vigili del Fuoco).
Per chi se lo fosse perso, il link alla registrazione è disponibile contattando l’ufficio al 3443806584.
Ciò che è emerso chiaramente è l’importanza del MONITORAGGIO. Monitorare significa osservare, controllare ed eventualmente segnalare.
La presenza di un solo nido di velutina nei pressi di un apiario non risulta particolarmente evidente: appostato in caccia davanti alle arnie ci sarebbe un numero esiguo di esemplari che potrebbe tranquillamente passare inosservato. Quando si arriva ad accorgersene, è ormai troppo tardi. Un monitoraggio capillare e rigoroso serve proprio a questo, ovvero a darci la possibilità cogliere il problema, e quindi risolverlo, prima che il danno diventi irreparabile.
E per capire come risolvere il problema, i tecnici di APAS hanno partecipato a un incontro di formazione pratica organizzato da APAVA (associazione produttori apistici Varese), promosso da Apicoltori Lombardi e rivolto a tutte le associazioni apistiche di regione Lombardia.
Lunedì 10 febbraio presso Legnano abbiamo incontrato nuovamente la Dott.ssa Bortolotti, accompagnata dalla Dott.ssa Valeria Caringi del CREA e Stefano Fenucci, tecnico apistico esperto nella distruzione dei nidi.
Dopo una mattinata dedicata alla teoria, nel pomeriggio ci siamo cimentate nella rimozione di un nido issato su un albero nel parchetto antistante la sala convegni. Abbiamo imparato a maneggiare le aste telescopiche con cui viene raggiunto e forato e a caricare il polverizzatore che, grazie alla pressione di un compressore, “spara” il principio attivo direttamente al suo interno. Ovviamente, le variabili che si affrontano sul campo ben poco hanno a che vedere con la situazione proposta durante l’esercitazione che si è svolta nelle migliori condizioni auspicabili: terreno pianeggiante, altezza non elevata, assenza di fogliame e soprattutto uno Stefano Fenucci a dirigere le operazioni.
Come già detto, speriamo di doverci occupare sempre e solo di monitoraggi, però nel mentre, cerchiamo di imparare l’arte e teniamola da parte.

