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01-03-2023 Nota tecnica



A febbraio abbiamo registrato giornate di un caldo anomalo pur ormai abituati ad inverni insolitamente miti e asciutti per non dire quasi siccitosi. Tutto ciò a portato ad un risveglio anticipato della vegetazione in genere e quindi degli alveari. Abbiamo potuto notare consistenti voli delle api e l’ingresso di numerose bottinatrici cariche di polline. Ai noccioli e calicanti si sono unite diverse le fioriture divenute attive a febbraio: alcune specie di Salici (è una famiglia botanica molto vasta) e in particolare l’Olmo, che segnala Marco Bianchi, ha notata quest’anno molto gradita. Anche diverse piante erbacee danno il loro contributo, dal Lamium purpureum alla Veronica persica. I consumi degli alveari sono quindi stati in parte compensati da una discreta importazione che è stata essenzialmente investita, da parte degli alveari, in covata crescente. Solo in un alveare, fra quelli monitorati su bilancia, abbiamo avuto giornata addirittura con saldo positivo e quindi con leggero aumento di peso, ma complessivamente il forte “investimento” in covata porta gli alveari a consumare molte scorte. Il ritorno di temperature un po’ più normali per la stagione e la conseguente limitazione alla raccolta fa mancare alle famiglie quel minimo di compensazione al consumo. Anzi, l’abbassamento termico e le covate relativamente estese, obbligano ad un maggior impegno nel riscaldamento dell’area “nursery” e quindi obbligano ad attingere ancor di più alle risorse immagazzinate.

In questa fase è importante non far mancare un supporto alimentare con candito. Soprattutto se i nuclei sono piccoli è maggiormente indicato il candito proteico se invece dovete sostenere famiglie complessivamente forti meglio non stimolare troppo per evitare sciamature anticipate e limitarsi al candito normale.

GP