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18 - 12 - 2021 - I post di Facebook di Giampaolo Palmieri



Il lavoro della api - 1 puntata

La colpa è di un tedesco. Dai tempi dei Greci, se non da quello degli Egiziani le api non solo erano allevate, ma anche guardate come un modello di laboriosità. Api e formiche hanno sempre stimolato la fantasia facendo fiorire miti, proverbi e perle di saggezza legate alla loro laboriosità. Perfino nell'araldica e nella simbologia dei quadri … poi più nulla sull'argomento!!!
Attualmente sono nati nuovi slogan e parole d'ordine mentre si è messo sotto silenzio l'aspetto lavorativo.... tutta colpa del sig. Lindauer!
Questo era un discepolo di Karl Von Frisch, lo scopritore del linguaggio delle api. Fu una decodificazione talmente importante ed interessante che gli assegnarono un Nobel.
Martin Lindauer continuò il lavoro del maestro. Con pazienza marcò le api di un alveare utilizzando i colori come lettere di un alfabeto e, tramite una serie di puntini, diede a tutte un nome. Fuori dell'anonimato si è controllati! Peggio che timbrare il cartellino! Tramontò così il mito della lavoratrice instancabile: massimo otto ore (per le più stakanoviste) e pause abbondanti.
D'altronde gli insetti "eusociali" hanno sviluppato la loro socialità spinti proprio dall'idea che questa dava maggior protezione e soprattutto permetteva risparmio di energie ai singoli: la socialità, insomma, crea una sinergia, un economia di scala, che conosciamo benissimo anche noi umani. Lo slogan poteva essere quindi "uniti e compatti …per lavorare meno". Poco adatto al simbolo della laboriosità intesa nella nostra epoca.
Il lavoro poi è affidato per fasce d'età, ma… flessibile, ovvero in funzione delle esigenze aziendali (pardon dell'alveare). Naturalmente a fronte di precisi impegni della controparte aziendale … scusa, volevo dire dell'alveare :-)) .
Ops il post viene troppo lungo !! Prossimamente vedremo da vicino i compiti svolti dalle api.