Pagine interne
 

05-02-2023 Nota tecnica



La stabilità meteorologica ha portato a godere di giornate più calde e abbiamo potuto vedere un certo volo alle porticine. L’amico Marco Bianchi ha approfittato per effettuare un “controllo – test” su sei alveari scelti in modo oculato per differenza di forza e popolazione. In tutti ha riscontrato covata: rose piccole inferiori ai 10 cm di diametro posizionata in genere su una singola facciata e solo in un caso su tre facciate. Covate circondate da celle con polline, quasi che gli alveari vogliano assicurare l’apicoltore che più di così, per ora, non intendono crescere perché sanno di essere a rischio, in caso di un ritorno prolungato di freddo intenso (cosa per altro prevista dal nostro Servizio Meteorologico).

In questo momento, per le api, la fonte primaria di polline è il nocciolo. I salici lo sostituiranno ma, per ora, il loro risveglio e sviluppo sembra un po’ indietro rispetto agli ultimi anni.

Marco ha constatato che globalmente le sue famiglie sono sostanzialmente piuttosto ridotte ma considerando le condizioni di partenza non hanno molto patito durante l’invernamento ma si stanno semplicemente trascinano la debolezza conseguente alla siccità dell’estate scorsa e l’alto livello di Varroa del periodo autunnale. Questi fattori concomitanti però in molti altri casi sono stati fatali per numerosi alveari: in diversi apiari infatti si sono registrate forti perdite già a fine autunno. Una contrazione del patrimonio apistico che potremo quantificare con l’apposita indagine di primavera effettuata dall’APAS.

GP