Pagine interne
 

17-04-2023 Nota tecnica



Le fioriture delle diverse specie di salici che gradualmente si sono alternate hanno dato una fortissima spinta allo sviluppo degli alveari a fine inverno. Anche le fioriture delle piante erbacee come il Lamium purpureum e successivamente il Taraxacum officinale hanno contribuito notevolmente. Il ciliegio è stato bottinato soprattutto all’inizio fioritura poi, probabilmente per le scarse piogge combinate con il vento freddo e secco, sembra aver avuto, soprattutto in certe zone, meno disponibilità di nettare e quindi di attrattività per le api. La mancanza, o meglio, la rallentata fecondazione dei fiori di ciliegio e le particolari condizioni climatiche hanno prolungato questa fioritura in un modo abbastanza inusuale. Le fioriture erbacee pur disponendo apparati radicali meno estesi e profondi rispetto a quello delle piante arboree hanno in genere risposto meglio alla siccità beneficiato della rugiada notturna date le basse temperature ancora presenti nelle notti di aprile. Da alcuni giorni gli alveari monitorati stanno perdendo peso e quindi è opportuno che nuclei o sciami abbiano la disponibilità candito per non risentirne troppo. Abbiamo inoltre notato un anticipo nell’istinto di sciamatura. Famiglie e nuclei che per popolazione e sviluppo non sembrerebbero idonee per una sciamatura presentano già celle reali mature. Un fenomeno legato sia alla razza delle regine, quindi alla genetica dei singoli apiari e molto anche alle condizioni microclimatiche delle postazioni, vi invitiamo comunque a dei controlli accurati per non disperdere le potenzialità dei vostri alveari in piccoli sciami.