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21.01.2022 - Nota tecnica



Durante l’inverno le api stanno essenzialmente in glomere e la capacità di difesa si riduce notevolmente.

E’ il momento in cui sono più facilmente preda di altri nemici: le arvicole o topini di campagna ne approfittano per saccheggiare il miele sui favi che si trovano all’esterno del glomere. Per entrare rosicchiano il polistirolo dei nuclei ma anche le arnie in legno non costituiscono una barriera insormontabile. I favi attaccati sembrano “rasati” con regolarità e metodo. Alla loro base la “rosura” di cera in scaglie leggermente più grandi di quella che si trova dopo un saccheggio. Quando le covate sono iniziate troviamo altri nemici dell’alveare attirati anche, se non soprattutto, dalle api nel loro stato di larve, quali fonti proteiche. Sono i picchi che forano con facilità il polistirolo dei nuclei ma anche il legno delle arnie, gli orsi che si risvegliano giusto giusto in questo periodo dal letargo invernale ed hanno bisogno sia di carboidrati del miele ma anche e soprattutto delle proteine e il Tasso che riesce a distruggere una parete dell’arnia per cibarsi dei favi.