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13-06-2022 Nota Tecnica.



Facciamo un po’ il punto della situazione secondo le segnalazioni raccolte. Attualmente, alle quote più in basso e di media montagna, sono attive le fioriture del Tiglio e del Castagno mentre quella del Rovo è in esaurimento, interessando via via quote più elevate. L’andamento della raccolta presenta elementi di incostanza molto accentuata: sembra che le piante sopportino sempre meno, in fase di fioritura, situazioni di stress. Eclatante, quest’anno, il caso della Robinia: le piante fiorite precocemente, forse in parte ancora sofferenti per l’annata precedente, hanno prodotto poco nettare e sono state poco attrattive nei confronti delle api pur in presenza di molti grappoli fiorali. Solo quelle fiorite in ritardo che hanno beneficiato di condizioni climatiche ottimali (caldo e umido anche di notte) hanno permesso di realizzare un po’ di raccolto. Complessivamente quindi raramente si è riusciti a conseguire mieli monoflorali di Acacia poiché spesso le api hanno trovato più attrattive altre fioriture contemporanee. Le caldissime giornate di fine maggio e successive giornate di pioggia e forti abbassamenti termici, specie in quota, hanno portato a situazioni di discontinuità nella raccolta di nettare e polline. Una piccola “tempesta Vaia” che ha sradicato anche qualche albero, ha in più coronato questo periodo climatico così particolare. L’impressione è che gli apiari fissi alle quote più basse abbiano poche fonti di approvvigionamento e solo gli alveari più forti e strutturati riescono a raggiungere le aree ora produttive del tiglio e del castagno crescendo quindi bene mentre i nuclei e le famiglie deboli sono in difficoltà.