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20-07-2022 Nota Tecnica



Come succede spesso, quando gli inverni sono “caldi”, il numero di vespe feconde che superano la stagione fredda è proporzionalmente più alto con la conseguente proliferazione di nidi e un crescente numero di questi poco amati “cugini” delle api.

Fra questi Imenotteri, in particolare i calabroni sono un problema per le api perché spesso sviluppano i loro nidi vicino agli apiari ed effettuano un certo prelievo di bottinatrici.  La loro incidenza è commisurata dalle dimensioni del nido. Le maggiori uccisioni di api sono da attribuire alle vespe comuni che però, contrariamente ai calabroni, aggrediscono essenzialmente quelle già a fine vita che camminano sul terreno incapaci ormai di volare. E’ tutto sommato un’azione di “spazzino” che non influisce nell’economia dell’alveare.

Quando però le vespe sono tante e sono in difficoltà di approvvigionamento divengono più sfrontate e temerarie e cercano in vari modi di entrare negli alveari per predare risorse.

Se la presenza di calabroni è giudicata troppo consistente è opportuno provare a ricercare il nido per provvedere alla sua distruzione. L’impiego delle bottiglie – trappola non viene in genere consigliato perché è un metodo di lotta molto poco selettivo. Ha però il vantaggio di fornire indicazioni approssimative sulla presenza di questi insetti. La bottiglia –trappola devono contenere esclusivamente birra con eventualmente un attrattivo proteico come un pezzettino di grasso di prosciutto o pesce crudo ma nulla di dolcificante. La componente alcolica dovrebbe avere inoltre un’azione repellente sulle api. Le catture via via crescenti forma una massa di cadaveri di insetti in putrefazione il cui odore attira maggiormente i calabroni.

Il posizionamento della bottiglia - trappola è importante: deve essere posta alle spalle degli alveari sia per evitare di suscitare l’attenzione delle api sia perché i calabroni, al contrario della Vespa velutina, effettuano i loro attacchi in modo fulmineo partendo da dietro le arnie per non allarmare le prede.

Data la siccità, lo stato di bisogno può rendere ogni liquido interessante per le api per cui, se si rileva una loro consistente presenza all’interno della bottiglia- trappola è bene rimuoverla e rinunciare a questo monitoraggio. Quando si svuota la bottiglia controllate la tipologia di insetti e, soprattutto verificate, se trovate calabroni leggermente differenti dal solito. La Vespa velutina può giungere anche nei nostri territori e una sua individuazione e segnalazione precoce può permette la sua eradicazione. A tale scopo le Associazioni apistiche  hanno già predisposto una rete di monitoraggio ma anche le attività dei singoli sono un ottimo supporto.

Le bottiglie –trappola devono, come detto, essere utilizzate con le dovute precauzioni e per un tempo limitato perché possono uccidere molti insetti e in modo indiscriminato. In rete si trovano anche le indicazioni per mitigare gli aspetti negativi delle bottiglie trappola: ad 1,5 cm. dal livello della birra si pratica un piccolo foro non utilizzabile da un calabrone ma che permette la fuoriuscita di insetti più piccoli e, poco sotto, viene inserito un lungo stuzzicadente (da spiedino) che invita gli insetti ad appoggiarsi e li conduce all’uscita.