Pagine interne
 

27-08-2022 Nota Tecnica



La mancanza di fonti alimentari, già segnalata nella precedente nota, sembra acuirsi ulteriormente. Gli alveari portati in montagna per raccogliere sul rododendro e sulla flora alpina sono ormai rientrati nelle postazioni invernali. Il fondovalle risulta quindi ancora più congestionato e alle api tocca contendersi le poche risorse disponibili.

Le già scarse fioriture estive, quest’anno si sono ulteriormente ridotte per la siccità e se, finalmente, le agognate piogge hanno riportato un po’ di verde nei prati, non hanno però posto rimedio alla penuria di fonti nettarifere, essendo la situazione ormai irrimediabilmente compromessa.

Nelle ore centrali della giornata, il movimento alle porticine è minimo ed è scarsa anche la raccolta di polline.

Non abbiamo notizia di raccolta di melata, un importante aiuto per gli apicoltori del comasco per preparare le api all’inverno. Una fonte, comunque, molto più rara in Valtellina, soprattutto in questo periodo.

Fra 15 -20 giorni dovrebbe iniziare la fioritura dell’Edera e poi dell’Helianthus tuberosus (…ed altre), insomma le fioriture settembrine che dovrebbero stimolare la deposizione delle covate per formare le popolazioni invernali.

E’ però probabile che la prolungata siccità estiva abbia compromesso lo sviluppo normale di queste piante e di conseguenza si può temere una loro ridotta fioritura.

Il consiglio tecnico è quello di continuare a sostenere regolarmente le famiglie: con sciroppi zuccherini non troppo concentrati per fornire così anche l’acqua che in questo periodo sono costrette a raccogliere. Si consiglia inoltre di intensificare la nutrizione dei nuclei e delle famiglie dove è più scarsa la presenza di scorte, senza farla mancare neppure alle famiglie più forti per stimolare la deposizione e l’ allevamento della covata estiva-autunnale.